Cittadinanza per discendenza: nuove regole su automaticità e legame effettivo

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce importanti novità in materia di cittadinanza italiana per discendenza (iure sanguinis). L’intervento, proposto dalla Presidente Giorgia Meloni insieme ai ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi,

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce importanti novità in materia di cittadinanza italiana per discendenza (iure sanguinis). L’intervento, proposto dalla Presidente Giorgia Meloni insieme ai ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, punta a rafforzare il legame effettivo tra i cittadini italiani nati all’estero e l’Italia.

L’obiettivo principale è limitare la trasmissione automatica della cittadinanza italiana, allineando la normativa agli standard europei e garantendo che solo chi mantiene un reale legame con l’Italia possa godere dei diritti connessi.

Cittadinanza iure sanguinis: nuove regole sulla trasmissione automatica

Secondo le nuove disposizioni:

  • La cittadinanza per discendenza sarà automatica solo per due generazioni: saranno cittadini italiani alla nascita solo coloro che hanno almeno un genitore o un nonno nato in Italia.
  • I figli di cittadini italiani nati all’estero acquisiranno automaticamente la cittadinanza solo se:
    • nati in Italia, oppure
    • se, prima della nascita, uno dei genitori ha risieduto in Italia per almeno due anni consecutivi.
  • Le nuove regole si applicano solo a chi possiede un’altra cittadinanza (evitando casi di apolidia).
  • Le norme saranno retroattive, ma non avranno effetto sui cittadini già riconosciuti tali da tribunali, comuni o consolati.
  • Le domande presentate entro le 23:59 del 27 marzo 2025 saranno valutate con le vecchie regole.

Prove richieste e modifiche in ambito legale

Viene inoltre stabilito che:

  • Giuramento e testimonianza non sono ammessi come prove nei procedimenti per la cittadinanza.
  • Sarà il richiedente a dover dimostrare l’assenza di cause ostative al riconoscimento o alla conservazione della cittadinanza.

Disegno di legge: il principio del legame effettivo

Il disegno di legge approvato affianca il decreto-legge, integrandolo e sistematizzando il concetto di “legame effettivo” con l’Italia. Questo principio, in linea con la Convenzione europea sulla cittadinanza del 1997, condiziona l’acquisizione della cittadinanza alla “residenza qualificata” di almeno due anni continuativi sul territorio italiano.

Nuove regole per richiedere e mantenere la cittadinanza italiana

  • L’atto di nascita di un discendente di cittadini italiani nati all’estero dovrà essere registrato entro il compimento dei 25 anni. Oltre questa soglia, si presume la mancanza di legami effettivi.
  • È introdotta la possibilità di perdere la cittadinanza per desuetudine, dopo 25 anni senza alcun vincolo concreto con l’Italia (es. mancato esercizio di diritti o doveri civici).

Misure a sostegno dell’immigrazione di ritorno

Per incentivare il rientro dei discendenti di italiani emigrati:

  • Il figlio minore di cittadini italiani potrà ottenere la cittadinanza se:
    • nasce in Italia, oppure
    • vive in Italia per almeno due anni, su richiesta dei genitori.
  • Chi ha perso la cittadinanza italiana potrà riacquistarla solo dopo due anni di residenza in Italia.
  • I discendenti di nonni italiani potranno diventare cittadini dopo tre anni di residenza in Italia, riducendo i tempi rispetto ai cinque anni richiesti agli europei e ai dieci per i non europei.
  • I coniugi di cittadini italiani potranno ottenere la cittadinanza solo se residenti in Italia.
  • I maggiorenni con doppia cittadinanza potranno rinunciare alla cittadinanza italiana, se lo desiderano.

Riconoscimento della cittadinanza per via materna

Si chiarisce definitivamente che è riconosciuta la cittadinanza per via materna ai nati dopo il 1° gennaio 1927, purché minori di 21 anni alla data del 1° gennaio 1948, data di entrata in vigore della Costituzione.

Tempi per il riconoscimento della cittadinanza

Il termine massimo per il completamento delle pratiche di cittadinanza sarà di 48 mesi.

Riforma dei servizi consolari: verso un sistema più efficiente

Un ulteriore disegno di legge approvato prevede la centralizzazione delle procedure di cittadinanza alla Farnesina, eliminando il passaggio attuale tramite i consolati. È previsto un periodo di transizione di circa un anno.

Questa riforma mira a:

  • Snellire le pratiche e ridurre i tempi di attesa;
  • Consentire ai consolati di concentrarsi sui servizi per chi è già cittadino, come passaporti, carte d’identità, legalizzazioni e anagrafe;
  • Migliorare anche i servizi per le imprese italiane all’estero.

Le nuove norme sulla cittadinanza per discendenza rappresentano un cambio di paradigma: non basta più il legame di sangue, serve un legame reale con l’Italia. L’obiettivo è creare una cittadinanza più consapevole, attiva e partecipata, che rispecchi l’identità e i valori della Repubblica Italiana.

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